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Valle Aurelia, sfalciato il campo dai ragazzi della “Pineto United”

La squadra popolare facente capo al collettivo artistico "Pinacci Nostri" si è resa protagonista, assieme al Comitato Valle dell'Inferno e alla SolidAbile Onlus, di un'iniziativa di sfalcio dell'erba nel campo abbandonato, che si vuole recuperare.

Valle Aurelia, sfalciato il campo dai ragazzi della “Pineto United” 22 Gennaio 2018Lascia un commento

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

Versava ormai da qualche anno in stato di completo abbandono, con l’erba alta cresciuta dappertutto, il campo sportivo che si trova nel Parco del Pineto, in fondo a via di Valle Aurelia, a neanche cento metri dal “pianoro” di via Proba Petronia. Dall’inizio dell’anno, però, la situazione è cambiata: la squadra di calcio popolare “Pineto United”, assieme al Comitato Valle dell’Inferno e all’associazione SolidAbile Onlus, si è resa infatti protagonista di un’iniziativa di sfalcio dell’erba nel campo, durata quattro giornate, e che vuole essere solo la prima fase di un suo recupero. La “Pineto United” è una squadra di calcio composta da una ventina di ragazzi, in gran parte richiedenti asilo ospiti del centro di accoglienza dell’hotel Gelsomino su via Aurelia, e allenata da Pietro Lucari e Betta Marino, che è ancora in via di formazione e in cerca di uno sponsor, e punta a giocare in terza categoria. 

Essa fa capo al collettivo artistico “Pinacci nostri”, nato nel 2015 promuovendo la street art nella zona della Pineta Sacchetti e che, proprio attraverso questa forma d’arte, voleva riscattare dal degrado anche il Parco del Pineto, dove sono stati realizzati cinque murales, mentre gli altri (oltre 50) sono stati creati tra Forte Braschi, via Boccea, Piazza Pio IX e via Pio IX. In seguito all’incendio nell’area giochi nei pressi dei casali Torlonia, il collettivo, il 25 aprile 2017, realizza delle installazioni artistiche utilizzando le strutture rimaste integre, trasformando l’area in un mini-percorso sensoriale con vari giochi, e colorando le panchine. I bambini tornano così a giocare nel parco, ma poco prima dell’estate il Comune di Roma smantella l’intera area con una ruspa, in quanto considerata inagibile.

Il parco inizia ad essere così meno frequentato e a versare maggiormente nel degrado, e, dopo che il collettivo esprime la sua contrarietà allo smantellamento dell’area, il Municipio XIV promette che i giochi verranno ripristinati, ma ciò ancora non è avvenuto. Nel frattempo, però, nasce l’idea riportare i giovanissimi nel parco del Pineto attraverso il calcio, e, a settembre, si iniziano a ritrovare qui alcuni ragazzi ospiti del centro di accoglienza dell’hotel Gelsomino e altri giovani della zona, assieme a Pietro Lucari, Betta Guarino e Mamadou Diop, e inizia a nascere la squadra, a cui da ottobre viene concesso di allenarsi nel campo del Vis Aurelia. Essa inizia ad ampliarsi sempre più, e viene in contatto con il Comitato Valle dell’Inferno, che si batte da tempo per il recupero del campo alla fine di via di Valle Aurelia, e si pensa quindi di provare, insieme, a ripristinarlo concretamente per restituirlo al quartiere.

Attualmente, oltre alla “Pineto United” e al Comitato Valle dell’Inferno, sono impegnati in ciò anche SolidAbile Onlus e Spazio Sociale Ex 51, ma si punta a coinvolgere anche altre associazioni e l’ente regionale Roma Natura, che esercita il vincolo naturalistico sul parco. Dopo lo sfalcio, occorrerà infatti ripristinare le due porte, le bandierine e tracciare le righe con il gesso. Dalla sua fondazione nel 2015, l’associazione “Pinacci Nostri” ha all’attivo diverse iniziative nel Parco del Pineto, tra stolen art, street poetry, urban art e sculture di tronchi morti, e intende portarne avanti altre. Speriamo, dunque, che questa loro meritoria azione venga supportata anche dalle istituzioni competenti, di modo che quel bel campo di calcio possa tornare ad essere pienamente utilizzabile, dai giovani della Balduina come da quelli di altri quartieri, da cui, a piedi, è facilmente raggiungibile.

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

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