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Fontana e la “razza bianca”, la politica non cavalchi la xenofobia a fini elettorali

Il candidato del centrodestra al Pirellone, intervistato sull'immigrazione, ha parlato di "razza bianca" che rischia di "essere cancellata": la classe politica dovrebbe smetterla di usare argomenti razzisti per ottenere maggiori consensi.

Fontana e la “razza bianca”, la politica non cavalchi la xenofobia a fini elettorali 17 Gennaio 2018Lascia un commento

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

Stanno facendo molto discutere, in questi giorni di campagna elettorale ormai avviata, le parole pronunciate dal candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, che domenica mattina, in collegamento con Radio Padania, ha affermato, a proposito del fenomeno dell’immigrazione, che “non possiamo accettare tutti” e “quindi, dobbiamo fare delle scelte: decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società deve continuare a esistere o la nostra società deve essere cancellata: è una scelta”. Travolto dalle polemiche, Fontana ha prima tentato di correggersi, parlando di “un lapsus, un errore espressivo, un qui pro quo”, ma poi, ha quasi rincarato la dose, affermando: “Dovrebbero cambiare anche la Costituzione perché è la prima a dire che esistono razze”. Anche oggi si è dapprima scusato, ammettendo di aver usato “un’espressione infelice“, per poi però aggiungere: “Credo che questa immigrazione incontrollata rischi di creare gravi problemi in futuro al nostro Paese“.

Le parole del candidato del centrodestra al Pirellone hanno suscitato persino lo sdegno del presidente della Commissione europea Pierre Moscovici, che le ha bollate come “scandalose”. Fontana, che inizialmente era stato presentato come un “leghista moderato”, è stato invece difeso dal segretario del suo partito, Matteo Salvini, che rispondendo a “Radio anch’io” a chi gli chiedeva se fosse ipotizzabile un suo passo indietro, ha risposto: “Mah, figurarsi“. Salvini ha inoltre negato che Berlusconi abbia detto, dopo le polemiche per le sua affermazioni sulla “razza bianca”, che Fontana è inadeguato, e ha, in sostanza, confermato che tali parole sono in continuità col pensiero leghista, che spesso e volentieri sconfina nella xenofobia: “E’ incredibile come in Italia si riesca a parlare di un sostantivo e di un aggettivo e non del problema: la nostra cultura rischia di scomparire, Fontana dice che c’è un’invasione fuori controllo, parla di un rischio islamizzazione di cui parlava la Fallaci 15 anni fa” ha affermato.

Se, infatti, da una parte appare assurdo che, nel 2018, vi sia ancora chi voglia fare distinzioni fra gli uomini in base al concetto di “razza”, che in Italia ha portato, ottant’anni fa, alla vergogna delle leggi razziali e in Germania all’abominio dei lager nazisti, dall’altra è ancora più grave che a farlo sia un esponente politico che si è candidato ad assumere un ruolo istituzionale di rilievo come la presidenza della Regione Lombardia. Purtroppo, però, è ormai un dato di fatto che molti partiti e molti politici, e fra essi in particolare la Lega Nord e il suo leader Matteo Salvini, cavalcano i sentimenti xenofobi di una parte degli italiani a fini elettorali, e spesso sembrano soffiare sul fuoco di tale paura dello straniero, quasi alimentandola, ad esempio enfatizzando i crimini da questi commessi, o paventando, a proposito del fenomeno migratorio, una presunta “invasione” a fronte di alcune decine di migliaia di immigrati che sbarcano sul nostro territorio ogni anno, disarmati e senza intenzioni “bellicose”.

Si direbbe, anzi, che talvolta anche politici più moderati, a cui generalmente non appartengono certi ragionamenti, si lascino andare ad affermazioni che rasentano il razzismo, proprio perché consapevoli che con esse si riesce meglio a catturare una parte purtroppo consistente dell’elettorato. In Italia, invece, vi sarebbe un gran bisogno di una classe politica seria, che, fatte salve le rispettive differenze di opinione tra centrodestra e centrosinistra, riesca a ragionare anche su temi come l’immigrazione senza necessariamente andare a stuzzicare argomentazioni più “di pancia” o esplicitamente xenofobe. I partiti che si ritrovano nel campo del cosiddetto centrosinistra dovrebbero essere ben consci della pericolosità di certi ragionamenti portati avanti da alcuni loro avversari e contrastarli duramente, mentre talvolta anche loro, forse per accaparrarsi un maggiore consenso elettorale, hanno finito quasi per strizzarvi l’occhio, anche con provvedimenti di stampo securitario come i recenti decreti Minniti-Orlando o gli accordi con la Libia sull’immigrazione. Quanto a Fontana e alla sua “boutade” sulla razza, meglio, invece, ricordare in proposito una bella citazione attribuita ad un grande uomo e scienziato, Albert Einstein: “L’unica razza che conosco è quella umana”.

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

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