La Riserva naturale di Monte Mario, istituita come area protetta nel 1997, si estende per oltre duecento ettari su quello che, con i suoi 139 metri, è il colle più alto dei cosiddetti “Monti della Farnesina” e il punto più alto di Roma, sul lato destro del Tevere, nella parte Nord-Ovest della città, e che costituisce quasi un confine naturale fra i quartieri Balduina e Monte Mario da una parte e Flaminio dall’altra. Da qui, e soprattutto dal cosiddetto belvedere dello Zodiaco, si può quindi ammirare uno spettacolare panorama sull’intera Capitale.
Nella Riserva è possibile trovare una varietà di flora e di fauna rara per una città, dominata dalla macchia mediterranea nelle zone più basse, con lecci, sughere e cisti, ma anche con specie caratteristiche di zone submontane nei punti più alti, come carpino, tiglio, acero, orniello, nocciolo, ligustro e corniolo. La presenza dell’uomo ha però limitato la presenza di una fauna originaria, per cui attualmente vi sono principalmente roditori, come il moscardino, il topolino delle case, il topo selvatico, e uccelli, come il merlo, il pettirosso, il picchio rosso maggiore e, in estate, il cuculo e il gruccione, oltre ad alcuni esemplari di istrici e persino di volpi. Nel parco, dal terreno sabbioso e ghiaioso, sono stati rinvenuti addirittura diversi reperti di fossili marini, e la zona sarebbe stata abitata già in epoca preistorica, per poi vedere, in epoca romana, la costruzione di diverse ville. Di qui, in quel periodo, passavano gli eserciti vittoriosi di ritorno dalle battaglie, lungo la via Trionfale, che divenne poi l’ultimo tratto della via Francigena percorsa dai pellegrini. Dal Rinascimento in poi, Monte Mario divenne invece il luogo di residenza di diverse famiglie nobili, e vi possiamo quindi trovare alcune dimore storiche. Fra queste villa Madama, costruita nel 1518 e oggi sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Esteri, o la quattrocentesca villa Mellini, realizzata da Mario Mellini, un potente signore dell’epoca (da cui deriverebbe il nome Monte Mario, dato che il colle, prima, era noto come Montemalo), dove, a fine Ottocento, fu eretta la torre del I meridiano d’Italia e, nel 1938, fu inaugurato l’Osservatorio Astronomico, oggi sede della Presidenza e dell’Amministrazione Centrale dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), o ancora villa Mazzanti, costruita nella seconda metà del XIX secolo, che dal 1998 ospita la sede dell’Ente Regionale RomaNatura.