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Crollo di via Andronico, chiusa l’inchiesta: sette indagati per “disastro colposo”

I sette, tra amministratori di società, coordinatori dei lavori e progettisti, sono stati iscritti nel registro degli indagati e potrebbero essere rinviati giudizio: già nella fase di progettazione, la capacità di resistenza della palizzata di sostegno sarebbe stata inferiore al carico della strada.

Crollo di via Andronico, chiusa l’inchiesta: sette indagati per “disastro colposo” 12 Settembre 2019Lascia un commento

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

Il pm Mario Dovinola e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia hanno chiuso le indagini sul crollo di Via Andronico, avvenuto un anno e mezzo fa, e hanno quindi iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di disastro colposo sette persone, per le quali si prospetta ora il rinvio a giudizio. Si tratta di Luca Cieri, amministratore della società Ecolattanzio, che sta realizzando le tre palazzine, Giorgio Maria Tamburini, direttore dei lavori dal 12 gennaio 2018, Luigi Lauri, architetto della Ungari srl, che si sarebbe dovuto occupare della realizzazione della palificata di sostegno alla strada, Mauro Ungari, amministratore della stessa società, Amerigo Colagrossi, rappresentante legale della Edilitalia Srl, incaricata dello sbancamento del terreno, Tiziano Chirumbolo, coordinatore per la sicurezza, e Alessandro Ressa, progettista strutturale di tutto il complesso e della palizzata.

Secondo l’accusa, gli indagati, come riporta “Repubblica”, avrebbero agito con “negligenza, imperizia ed imprudenza“, commettendo errori già nella fase di progettazione, poiché “la capacità di resistenza (della palificata di sostegno) era inferiore al carico sovrastante della strada”. Inoltre, alcuni pali sarebbero stati carenti di calcestruzzo, molti sarebbero stati piantati senza raggiungere del tutto il fondo del terreno, altri sarebbero stati più corti del previsto, e ad ogni modo erano in numero inferiore a quanto stabilito nel progetto. L’inadeguatezza di tale struttura sarebbe stata anche nota, al punto che il 13 febbraio, giorno prima del crollo, sarebbe stato depositato al Genio Civile un progetto diverso da quello poi realizzato. I pm hanno contestato una specifica responsabilità per ogni indagato: chi avrebbe realizzato un’opera carente, chi avrebbe dovuto controllare e non lo ha fatto e chi avrebbe sbancato il terreno senza accertarsi della tenuta della paratia.

Il Comitato Crollo alla Balduina ha chiesto a Roma Capitale, Dipartimento SIMU, Dipartimento PAU, Presidente Municipio XIV, Ufficio Tecnico del Municipio, Regione Lazio-Genio Civile, Polizia Locale-Gruppo Monte Mario e Presidente Commissione Trasparenza XIV Municipio “un urgente intervento di chiarimento in merito alla notizia dell’avvenuta conclusione delle indagini“, poiché “tra i difetti riscontrati vi sarebbe anche l’inadeguatezza dei pali di sostegno allo sbancamento”, per cui, per il Comitato, occorre “chiarire se siano stati condotti i dovuti accertamenti sull’adeguatezza dei pali di sostegno allo sbancamento posizionati dalla ditta costruttrice anche sul resto del perimetro di cantiere” e “se siano stati adotti accorgimenti e di che tipo e natura per garantire la stabilità” dei tratti di via Andronico e via Lattanzio adiacenti al cantiere.

Secondo il Comitato è quindi “doveroso che Codesti Spettabili Uffici provvedano senza indugio ad acquisire tutta la documentazione depositata dal Pubblico Ministero, verificando” se siano stati analizzati anche i pali di sostegno posti su tutto il perimetro del cantiere e dandone notizia ai residenti, anche “convocando idonea pubblica assemblea“. Viene chiesto infine di “valutare l’opportunità di procedere ad una sospensione totale dei lavori all’interno del cantiere“.  Intanto ad oggi, a quasi diciannove mesi dal crollo, la strada resta ancora chiusa, anche se adesso ci starebbe lavorando Acea e non dovrebbe mancare molto alla sua riapertura, e proseguono i lavori anche nel cantiere, tranne che negli ultimi piani, posti sotto sequestro ad agosto.

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

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